Vetri per lanterna magica
1740-1750 ca., Vetro, legno, smalto
Poleni acquista per le sue lanterne numerosi vetri, sia mobili che fissi: sommando i vari acquisti risulta che in totale, nel Teatro di Filosofia Sperimentale, i vetri per lanterna magica fossero circa un centinaio. Al giorno d’oggi ne sono però conservati solamente diciasette, dei quali uno mobile, raffigurante la ruota di un mulino a vento, con il meccanismo per il movimento a leva singola rotto. Il vetro non è oggi collocato nella cornice originale, ma è stato inserito probabilmente in un’altra cornice della stessa serie in un momento successivo. Il vetro raffigurante un mulino è uno dei vetri descritti da Petrus van Musschenbroek, docente di Filosofia Sperimentale a Leida nel suo Essai de Physique. Gli altri vetri rimanenti, circolari o rettangolari, non tutti montati su un telaio, raffigurano diversi soggetti, dalle scenette pastorali ad Eracle che cattura il Toro di Creta.
Gli strumenti del pre-cinema del Museo di Storia della Fisica
- Caleidoscopio
- Camera ottica
- Cartoni per specchi prismatici
- Cristallo sfaccettato
- Cromatropio
- Dipinti anamorfici per specchio cilindrico
- Disegni anamorfici
- Lanterna magica di Domenico Selva
- Lanterna magica ottagonale
- Proiettore diascopico con trottola a dischi di vetro
- Sei cartoni anamorfici
- Specchi per anamorfosi
- Specchio per anamorfosi con relativi disegni
- Stereoscopio di Brewster
- Tre specchi piani incernierati
- Vetri per lanterna magica
- Zogroscopio