Raggi cosmici

2012: Padova nel Centenario della scoperta dei Raggi Cosmici


Quando, nel 1912, riuscii a dimostrare  grazie a una serie di ascese su pallone che la ionizzazione in un recipiente chiuso [...] cresceva notevolmente da 1000 m in su, e che a 5 km di altezza raggiungeva valori molto più elevati di quelli a terra, conclusi che questa ionizzazione si sarebbe potuta attribuire a una radiazione fino ad allora sconosciuta che penetra l’atmosfera terrestre dallo spazio esterno [...].”
Victor F. Hess, lezione per il conferimento del premio Nobel per la Fisica nel 1936

Così cominciò una delle avventure scientifiche più affascinanti del ventesimo secolo. I raggi cosmici, nome dato alla radiazione penetrante di origine extraterestre qualche anno dopo le misure di Hess, hanno condotto gli scienziati alla scoperta del mondo delle particelle elementari e dei fenomeni più violenti dell’universo. La ricerca sui raggi cosmici a Padova comincia negli anni ’30 grazie a Bruno Rossi (Venezia, 1905 – Cambridge, USA, 1993), considerato unanimemente uno dei giganti della fisica e dell’astrofisica moderna.

Il Dipartimento di Fisica e Astronomia “Galileo Galilei” dell’Università di Padova, nel centenario della scoperta, ha dedicato una serie di iniziative all’evento, tra le quali una mostra fotografica e un’esposizione di strumenti, volte a raccontare cent’anni di  scienza dei raggi cosmici e a coinvolgere tutti in quella che rimane una delle grandi sfide alla nostra comprensione del cosmo per gli anni a venire.

Le due mostre sono ora disponibili online, cliccando sulle pagine a destra.

 

a cura di Sofia Talas, Giulio Peruzzi, Elisa Prandini, Luigi Tibaldo, Giovanni Busetto, Fanny Marcon.