6- Camera a bolle messa a punto da Pietro Bassi e dai suoi collaboratori nel 1955
Fra le prime funzionanti in Europa, questa camera permise di ottenere la prima fotografia europea di un raggio cosmico in una camera a bolle. Insieme a Bassi, lavorarono allo sviluppo di questo strumento Paolo Mittner e Igino Scotoni. Il liquido contenuto (in questo caso pentano) veniva portato a una temperatura superiore alla temperatura di ebollizione e poi messo in uno stato instabile mediante un brusco abbassamento della pressione: il liquido non bolliva ma qualsiasi perturbazione provocava un’istantanea ebollizione. In analogia con la camera a nebbia, gli ioni prodotti lungo la traiettoria di una particella fungevano da nuclei di formazione di bolle, e si visualizzava così il passaggio delle particelle nel liquido e le eventuali interazioni. Contrariamente alla camera a nebbia, la camera a bolle non poteva però essere controllata da contatori Geiger: si trattava quindi di uno strumento poco adatto allo studio dei raggi cosmici ma che si sarebbe rivelato utilissimo per lo studio dei fasci prodotti dagli acceleratori. Ideata da Donald Glaser nel 1952, anche la camera a bolle valse al suo inventore il premio Nobel per la fisica (1960).
- Camera a bolle, Padova, 1955
- Camera a bolle e apparato sperimentale, Padova, 1955
- Prima fotografia in Europa di un raggio cosmico nella camera a bolle di Padova, 1955
(Museo di Storia della Fisica, Università di Padova)
La fisica dei raggi cosmici a Padova da Bruno Rossi agli anni ’50: gli strumenti
- 1- Contatori Geiger-Müller usati da Bruno Rossi, 1933-38
- 2- Supporto alt-azimutale per contatori Geiger utilizzato da Bruno Rossi
- 3- Camera a nebbia fatta costruire da Bruno Rossi, 1937
- 4- Elettromagnete di Bruno Rossi, 1937
- 5- Emulsioni nucleari, anni 1950-60
- 6- Camera a bolle messa a punto da Pietro Bassi e dai suoi collaboratori nel 1955