1- Contatori Geiger-Müller usati da Bruno Rossi, 1933-38
Proposti nel 1908 da Hans Geiger e Ernest Rutherford, i contatori erano basati sul potere ionizzante delle particelle cariche e permettevano di rivelare e contare le particelle. Consistono di un tubo conduttore sul cui asse è teso un filo metallico. Tra i due conduttori era applicata una tensione di alcune centinaia di volt, insufficiente di per sé a innescare una scintilla nel gas a bassa pressione che riempiva lo strumento. Se però il gas veniva attraversato da una particella carica che lo ionizzava, si produceva all’interno del tubo una scarica che veniva registrata da un elettrometro. Questo tipo di contatore conobbe una larga diffusione e, nella nuova e perfezionata versione proposta nel 1928 dallo stesso Geiger e da Walther Müller, svolse un ruolo cruciale nello studio dei raggi cosmici.
- Quattro contatori Geiger-Müller, Padova, 1933-38
- Contatori Geiger-Müller – dettaglio
(Museo di Storia della Fisica, Università di Padova)
La fisica dei raggi cosmici a Padova da Bruno Rossi agli anni ’50: gli strumenti
- 1- Contatori Geiger-Müller usati da Bruno Rossi, 1933-38
- 2- Supporto alt-azimutale per contatori Geiger utilizzato da Bruno Rossi
- 3- Camera a nebbia fatta costruire da Bruno Rossi, 1937
- 4- Elettromagnete di Bruno Rossi, 1937
- 5- Emulsioni nucleari, anni 1950-60
- 6- Camera a bolle messa a punto da Pietro Bassi e dai suoi collaboratori nel 1955